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CFP Quali geografie del lavoro? (scadenza 30 settembre 2022)

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La rivista "Carnets de Géographes" pubblicherà un numero monografico interamente dedicato alle connessioni tra geografia e mondi del lavoro

Riportiamo di seguito una sintesi dell'appello completo, che è possibile consultare in lingua originale al seguente link: https://journals.openedition.org/cdg/7953


Questo dossier parte da un'osservazione che assume la forma di un paradosso. Da un lato, il lavoro è assolutamente centrale per la nostra socializzazione, le nostre esperienze di vita, le nostre posizioni o status sociali, così come per il funzionamento delle economie, le politiche pubbliche, le questioni e i discorsi politici e mediatici, la strutturazione dei nostri mondi sociali e anche per le nostre relazioni con i non umani, la natura e l'ambiente. D'altra parte, anche adottando un focus temporale piuttosto ampio, è chiaro che pochi lavori si interessano in modo centrale ed esplicito ad essa e che la storia della geografia del lavoro nel mondo francofono ha tutte le caratteristiche di una storia "a puntini" - sembra emergere in certi momenti, per poi diventare invisibile poco dopo - mentre nel mondo anglofono si è sviluppata una geografia del lavoro (Castree et al, 2004; Mcgrath, Herod, Rainnie, 2010) e persino una geografia del lavoro come proposto da Andrew Herod (1998, 2001, 2018).

L'obiettivo di questo bando è mostrare l'interesse di un'analisi della dimensione spaziale del lavoro in tutte le sue sfaccettature. L'obiettivo è sia quello di rendere visibili i lavori e le riflessioni emerse di recente, attraverso libri (Zeneidi, 2013; Souchaud, 2019; Thémines, Le Guern, 2020; Arab, 2018), fascicoli di riviste (Benedetto-Myer e Cihuelo, 2016 ; Schmoll e Weber, 2021) o addirittura tesi di laurea (Filhol, 2020), per stimolarne di nuove, per farle dialogare tra loro, così come con opere più antiche (o addirittura classiche, come quelle di Renée Rochefort, 1961), francofone o meno, in geografia come in altre discipline in cui il lavoro è un oggetto di lunga data (come la storia e la sociologia). L'obiettivo è quindi quello di aprire una discussione sulla portata di un approccio al lavoro in geografia (sociale o meno), senza necessariamente cercare di farne una specializzazione a sé stante, ma anche e soprattutto sulle grandi questioni contemporanee costituite dalle trasformazioni del lavoro, dalle sue forme, dal significato che gli viene attribuito, ecc.

[...]

In breve, se la geografia è una scienza sociale, ha qualcosa da dire sul lavoro. E viceversa, se la dimensione spaziale è importante, ineludibile perché intrinseca ai fatti sociali, deve essere integrata nelle analisi delle scienze sociali sul lavoro. Forse più che mai, in un momento in cui il lavoro è "in televisione" e i discorsi tenuti da e per una minoranza di professioni dominanti presentano il ruolo dello spazio come "meno strutturante", è necessario ricordare l'acutezza dell'approccio geografico al lavoro. Il presente dossier intende pertanto accogliere tutti i tipi di lavori, a prescindere da approcci, concetti, metodi, campi o temi più specificamente affrontati.

Un elenco di temi, che non è esaustivo di ciò che potrebbe essere proposto, magari con un'enfasi sulle trasformazioni contemporanee (e quindi senza esitare a trattare gli effetti della pandemia o altre crisi o questioni attuali, senza limitarsi ad esse):


Tematiche proposte

  1. Dimensione spaziale della divisione del lavoro
  2. Dimensione spaziale dell'organizzazione interna
  3. Riflessione sui confini del lavoro...
  4. Dimensione spaziale della resistenza individuale e collettiva...
  5. Il posto del lavoro nelle traiettorie di vita individuali e collettive...
  6. Articolazioni ed evoluzione delle articolazioni tra le scale...
  7. Revisione storica e/o epistemologica...

Numero monografico coordinato da Amandine Chapuis (EA 3350 ACP, Créteil - amandine.chapuis@u-pec.fr), Jean Estebanez (EA7374 Lab'Urba, Créteil - jean.estebanez@u-pec.fr) e Fabrice Ripoll (EA7374 Lab'Urba, Créteil - fabrice.ripoll@u-pec.fr)


I testi dovranno essere inviati entro il 30 settembre 2022, con una copia ai coordinatori e all'indirizzo della rivista: carnets.de.geographes@gmail.com

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