Di fronte alla migrazione di massa, a partire dalla metà del XIX secolo la cultura giuridica occidentale è stata costretta a confrontarsi con i migranti non solo come somma di individui, ma come un fenomeno esigente nuovi concetti e meccanismi giuridici adeguati a governare e regolare gruppi e soggetti collettivi. I migranti europei in movimento verso le colonie e l'Oriente hanno portato a una riconcettualizzazione delle dottrine tradizionali del diritto internazionale sulla sovranità statale al fine di de-territorializzare i cittadini occidentali che si trovavano nei paesi dell'Est, liberandoli dall'imperium degli enti locali e affidandoli a i propri tribunali consolari. Mentre l'immigrazione nei paesi occidentali ha portato all'adozione di strategie legali protettive e meccanismi di esclusione per sbarrare gli altri pericolosi, l'emigrazione dei cittadini europei verso le regioni colonizzate e i paesi orientali ha portato all'elaborazione di salvaguardie e privilegi eccezionali per la "civiltà" dei migranti. Le nuove sfide della mobilità hanno portato giuristi e legislatori a rimodellare la peculiarità dello ius migrandi attraverso revisioni terminologiche oltre che concettuali (es. le nozioni di cittadinanza, sovranità, stato territoriale, straniero indesiderabile e pericoloso), l'elaborazione di nuove discipline come il lavoro internazionale diritto e diritto internazionale dell'immigrazione, e la creazione di organi o giurisdizioni amministrative speciali (es. funzionari dell'immigrazione; collegio degli ispettori; tribunali consolari; ispettori dell'emigrazione; commissioni arbitrali per l'emigrazione).
L’evento è un’iniziativa comune delle Università del Salento, Ferrara, Catarina e Federico II, nell’ambito del PRIN 2017 “Legal History and Mass Migration”.
Il convegno si farà in presenza, ma può essere seguito anche on-line tramite il link meet.google.com/zze-kgte-jfs.